Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/34

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dissertazioni metafisiche

ragione ci fa apertamente conoscere intorno agli enti? Necessarj sono alcerto quei dogmi che i precetti naturali ci additano necessarie sono, per conseguenza le chiare, e distinte nozioni degli esseri. Nè, a mio credere, a troppo umili studj dovrà l’uomo abbassarsi considerando le proprietà, e le varie affezioni dell’universo, di ciò che lo compone, e di se medesimo. Se tutto ciò, che a noi si presenta esiste, non sarà certo difficile all’assiduo contemplatore della verità il ritrovare nella propria quotidiana esperienza le prove di quello, che negli Ontologici principj viene affermato.

Un essere non può sussistere insieme, e non sussistere. È questo un assioma proposto dallo Stagirita Filosofo, e dall’Angelico Dottor delle scuole come principio di cognizione, al quale per mezzo de’ Logici argomenti possano esser ridotti i pertinaci oppugnatori della verità, e costretti, o a dimostrarne la falsità ciò, che impossibile è per se stesso, o a darsi finalmente per vinti. Altri Filosofi, tra’ quali il celeberrimo Cartesio diversi principj propongono ad un tal fine. Quale tra questi debba prescegliersi noi non ci tratterremo a dimostrare non appartenendo ciò in alcun modo alla dottrina degli esseri.

Altro principio dai Filosofi proposto, come necessario alla perfetta cognizione degli enti, egli è che nulla può nell’universo sussistere senza ragion sufficiente della sua esistenza. Questa può ricercarsi in qualsivoglia ente, in qualsivoglia lor pro-