Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/38

Da Wikisource.

dissertazioni metafisiche

tra’ quali si scorge una perfetta uguaglianza di proporzione, e figura sebbene sotto diverse grandezze.

L’ente esser può singolare, o universale. L’ente singolare altro non è che ciò, che è intieramente determinato riguardo a tutte le sue proprietà, ed affezioni. Noi diciamo ente universale ciò, che non è determinato se non relativamente a quelle proprietà, che spettano a tutti gli altri esseri del proprio genere.

Se, per cagion d’esempio, noi ci rappresentiamo alla mente un triangolo non considerandolo che come un piano di tre angoli, e linee senza determinarne la misura, la grandezza, e la proporzione, dicesi, che noi lo consideriamo come un ente universale. È però da osservarsi, che quest’ente universale non può sussistere, che nella mente dell’uomo, laddove un essere singolare può, e sussistere in essa, e godere della vera attuale esistenza.

Ciascun ente appellasi supposto purché egli non sussista, che in se medesimo quindi un ramo d’albero non può dirsi un supposto perchè egli non sussiste separatamente in se medesimo, ma sussiste, e forma unitamente all’albero istesso un tutto insieme. Un supposto ragionevole appellasi persona; ciascun supposto irragionevole conserva sempre, ed in qualunque circostanza il nome medesimo. I supposti possono fra loro congiungersi con varie leggi. Una sostanza può unirsi ad un’altra di es-