Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/404

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II ■ RACCOLTA ANTOLOGICA concorra; quindi non cade una foglia d’albero che a quel moto immmediatamente Dio non concorra; ma questo concorso immediato di Dio non toglie alle cagioni seconde 1‘esser cagioni, molto meno Vesser cagioni principali de’ loro effetti. Questa è una verità asserita ed abbrac¬ ciata da tutti i Teologi, e Filosofi cattolici. 8. Pace i, ii, c. x, § io, 154-156 (Anima, § 48): È un errore fanciullesco, dicono essi, come notai di sopra, il pensar, che facciamo di essere noi gli autori di quei movimenti, che tuttodì speri¬ mentiamo ne’nostri corpi, quasiché l’anima nostra, la nostra menteJosse capace di farli. Prendete dunque un archibugio, e scaricandolo contro quel vostro nemico stendetelo morto a terra: 0 pur pigliate un grosso ba¬ stone in mano, e scagliatelo sopra il di lui capo. Stimerete senza dubbio d’aver voi ucciso quell’infelice; ma è un error fanciullesco. Solo Dio fu l’Autore del moto della mano, che servì a lui d’istrumento per dare a co¬ lui la morte. Spezza quel servidore lo scrigno del suo padrone, e carico d’oro va a mutar aria, e fortuna. Pensa colui d’aver fatta sì bella azione; ed è un errorfanciullesco. Solo Dio diede il moto agli spiriti delle sue ma¬ ni, che servirono d’istrumenti, 0 di occasione a Dio per ispogliar quel ricco del suo tesoro. Mormora uno, e detrae 0 per invidia, 0 per altro all’onore di quella persona onorata. Stima colui d’aver egli pronunziato quelle in¬ fami parole, ed è un error fanciullesco; solo Dio fu quello, che diede moto a quella lingua, e articolò quelle voci. Lo stesso diciamo pure d’un Ange¬ lo. Che uno spirito maligno entri in un corpo umano, muova in esso e lingua, e mano, e piedi, e tutto finalmente quel corpo? È cosa degna di ri¬ sa ed èjavola appresso di essi da dar da intendere a semplici vecchiarelle; quindi non è credibile ciò, che hanno scrittogli Evangelisti di quell’ener¬ gumeno, che era tormentato, e lacerato da uno spirito diabolico, e fu libe¬ rato dal Salvatore. Lo stesso dite di tante azioni fatte dagli Angeli, e narrate dalla Sacra Scrittura; perchè appresso i Cartesiani veruno spiri¬ to 0 buono, 0 reo che sia, non è, nè può essere principio di moto. 9. Pace i, ii, c. xii, § 1, 173 (Moto, § 18): 2. La prima legge di natura si è che tutte le cose si mantengano in quello stato, in cui sono, finche qualche cagione, o esterno incon¬ 428