Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/419

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SAVERIO POLI E VINCENZO DANDOLO 10. Poli-Dandolo i, 1. iv, a. 11, §§ 197-198,182-183 (Astronomia, §§ 46-47): In terzo luogo egli è cosa costantissima che le maree sono più considerevoli e più forti in tempo delle sigizie, ossia in tempo della nuova Luna e della Luna piena, che durante le quadrature. Inoltre avviene generalmente, nè si pone affatto in dubbio, che le maree, di cui si ragiona, sono assai più sensibili in tempo che la Luna èperigea, ovvero nella sua massima vicinanza alla Terra, che quand’ella è apogea, ossia nella sua massima distanza dalla Terra medesima. {■■■)■ Dall’osser- varsi costantemente, che le maree sono maggiori in tempo del¬ le sigizie, manifestamente si deduce, che ove l’azione lunare trovasi congiunta a quella del Sole, viensi ad aumentare notabilmente il loro ef¬ fetto: per conseguenza non è da mettersi in dubbio, che il Sole abbia parimente qualche influenza sulla produzione delle ma¬ ree: tanto vieppiù, che costa dalle osservazioni rapportate dal Si¬ gnor Cassini nelle Memorie dell’Accademia delle Scienze di Parigi, che le maree del solstizio d’inverno sono maggiori di quelle del solstizio estivo. 11. Poli-Dandolo ii, vii, a. 1, § 312, 1 (Gravità, §§ 10-11): Ragionando della gravità nel § 78, si ebbe l’avvertenza di far osservare, che quantunque la medesima si vada scemando nella ragione che si aumentano i quadrati delle distanze, tuttavolta però, attesa la notabilissima sproporzione che v’ha fra il semidiametro terrestre e le altezze; da cui possiam noi far discendere un grave, cotesta differenza di peso riguardasi come nulla senza veruna tema di errore. Per la qual cosa egli è ragionevole il riguardar questa forza come se operasse ugualmente, ossia collo stesso grado d’intensità in cia¬ scheduno istante della caduta. (...); non si avrà difficoltà di convenire, che in tempi uguali si aggiungeranno al mobile uguali gradi di velocità. 12. Poli-Dandolo ii, vii, a. 4 e a. 5, 36-38 (Gravità, § 21): (...) poiché non lascia ella giammai di accompagnare il mobile ne’ varj successivi punti dello spazio, per cui va egli scendendo di mano in 443