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JEAN SAURI 20. Sauri, Met. i, p. i, c. in, 15 (Ente, § 29): Noi chiamiamo essere universale quell’essere, il quale non è intiera¬ mente determinato, ovvero il quale contiene solamente le proprietà in¬ trinseche, che sono comuni a parecchj esseri singolari, alla esclusione di quelli, che son differenti negl’individui. 21. Sauri, Met. 1, p. 1, c. 111, 15 (Ente, § 30): Quindi per esempio, allorché ci facciamo a considerare un triango¬ lo siccome una figura di tre lati, e di tre angoli, senza determinare la grandezza degli angoli, e dei lati medesimi, noi abbiamo l’idea di essere universale. 22. Sauri, Met. 1, p. 1, c. 111, 15 (Ente, § 31): Per conseguenza ciocché si chiama col nome di essere universale non è, che una proprietà comune a parecchj individui, e rappresentata da una idea astratta di tal maniera, che volendo parlare con rigore di termi¬ ni, non vi può essere alcun universale, giacche tutto quello, ch’esiste, o che può avere esistenza, esiste, o può esistere singolarmente, ed è conseguentemente, 0 può essere un essere singolare e determinato. 23. Sauri, Met. 1, p. 1, c. iv, 16 (Ente, § 32): Chiamasi supposto una cosa, la quale ordinariamente vien detta col nome di sussistenza; e perciò suol dirsi, che i supposti sussistono. Al contrario, gli esseri incompleti, i quali non sono supposti, mancano di sussistenza propria-, e quindi il piede di un qualche animale non sussiste in se stesso, ma sussiste nell’animale me¬ desimo, il quale ha una sussistenza sua propria. 24. Sauri, Met. 1, p. 1, c. iv, 16-17 (Ente, § 33): Se i supposti sono ragionevoli, vengon chiamati persone; ma i suppo¬ sti irragionevoli conservano lo stesso nome di supposti. 25. Sauri, Met. 1, p. 1, c. iv, 16-17 (Ente, § 34): Se nella unione di due sostanze la più nobile dipende nelle sue ope- 467