Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/507

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FRANCESCO MARIA ZANOTTI con evidenza, come fanno la geometria, e l’algebra, e alcune altre. 103. Zanotti iv, c. iv, 105 (Virtù intellettuali, § 13): Finquì abbiamo spiegato la materia della virtù dell’intellet¬ to. Prima di passar più oltre; bisogna rispondere ad alcuni, i quali nega¬ no del tutto, che si dia una tal virtù. E questi invero vorrebbon confon¬ dere la potenza dell’intelletto con quella virtù, che ha lo stesso nome; e ragionano in tal modo. La potenza dell’intelletto non è certamente virtù, nè abito, poiché non si acquista per assuefazione, ma si ha da natura. 104. Zanotti iv, c. iv, 105-106 (Virtù intellettuali, § 14): Si conoscono dunque i principj non per alcuna virtù, che si acquisti esercitandovisi, ma per una naturai potenza, che non ha bisogno d’e¬ sercizio. A guisa che gli uomini respirano, non per assuefazione, ma per quella naturai potenza, che hanno di respirare; (...). E così i principj della scienza si intendono egualmente da tutti; nè più da i dotti, che da gl’indotti. 105. Zanotti iv, c. iv, 106 (Virtù intellettuali, § 15): A tutto questo rispondo, essere veramente in noi una natu¬ rai potenza, che chiamasi intelletto, e per la quale conosciamo i principj; ma altro è conoscere i principj, altro è conoscerli speditamen¬ te, et avvertirli subito, et averli pronti al bisogno. E quanto al conoscerli ciò spetta a quella naturai potenza, che abbiamo detto; il conoscerli poi speditamente, et averli pronti al bisogno vien da abito. 106. Zanotti iv, c. iv, 106 (Virtù intellettuali, § 16): Quindi è, che un geometra espertissimo condurrà facilmente a fine la sua dimostrazione avendo alla mano tutti i principj della sua dottrina, laddove un altro meno esercitato vi stenterebbe sopra, non avendo così in pronto i principj medesimi. 529