Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/204

Da Wikisource.

ANNO 1818 - LETTERE 107-109 169 riscontro, dal che argomento ch’Ella non l’abbia gradito, e mi dispiace non pel ms. in se stesso, ma perché non ho saputo far cosa di suo genio. Questa Le scrivo per commissione di mio padre, il quale pregato dal Dott. Berti, primo chirurgo di questa città, a procurargli da Milano una boccetta di pus vaccino del migliore e più accreditato, e ricordandosi dell’amicizia sua per lui, e dei favori che ha ricevuto dalla gentilezza di Lei, non ha saputo rivolgersi altro che a Lei per pregarla di volergli procurare quest’oggetto, assicurandola della obbligazione che Le ne avrà.1 In caso che Ella si compiaccia di favorirlo, potrà dirigere la boccetta per la posta a mio padre o a me, con avvertirci della spesa che occorrerà, e per l’oggetto medesimo e per la impostazione. L’accerto aneli’ io della riconoscenza che le ne professerò, e pregandola a condonarmi questo fastidio che le reco, con presentarle i saluti distinti di mio padre e della mia famiglia, ho il vantaggio di dichiararmi Suo Dev.mo Obb.mo Servitore. 109. Di Pietro Giordani. Milano 22 Aprile [18181. Mio caro Giacomino. Oli è pur venuta adagio la vostra dei 3,2 arrivata solamente la sera dei 17. Dovrebb’esservi giunta un’altra mia che vi avvisava il mio presto partire da Milano per Piacenza, e quindi il muovermi verso Venezia: 3 dopo che, vedrò pure il mio tanto desiderato Giacomino. Che se in questo intervallo vi occorre di scriveimi, mandate sempre per pili sicurezza di non ¡smarrirmi al quartier generale di Piacenza. L’autore di quell’articolo frontoniano è l’Abate Peyron di Torino, ed ivi (credo) professore e bibliotecario, che ha riputazione di principale grecista, e di molto dotto; e sa anche alcune lingue orientali. Peccadigli di greco parve anche a me di vederne; ma di grossi non me ne accorsi: ben mi parve trovarne di badiali in latino.^ Ma cosi è, mio caro Giacomino. Fu vero anche assai prima che lo dicesse Giusto Lipsio, e sai ù vero sempre, che Alvi habenl, olii merentrur famam. Vedete dunque sino a qual segno se ne dee far conto. Grandissimo conto e cura dovete far voi della saluto, e non cessar mai di raccomandarvela. Avete avuto l’opera di Monti sulla lingua, della quale è uscito l’altro di anche il secondo tomo? 5 Riveritemi il signor Padre e il fratello. To ho pure una gTande consolazione pensando che in luglio vi vedrò, e ci parleremo assai. Addio, carissimo ed ottimo e desideratissimo Giacomino. Addio, addio. 1 Come si vede, Monaldo si mostrava ancora disposto a trattare amichevolmente lo Stella, non ostante lo screzio tra loro, di cui in lett. 87. p. 137, nota 3. 2 È al num. 107. 3 È al num. 103. 1 Cfr. la lettera di G. al n. 106 paragrafo 2°, e la nota relativa. 5 La Proposta.