Stimatissimo Sig.
Più di un mese fa, cioè ai 15.1 di 7b?e, le mandai p[er] la
posta una mia dissertazioncella sopra il Dionigi del Mai, in com-
pagnia di una lettera. Premendomi molto di averne notizia e
p[er] la ragione che le indicai n.la lettera, e perchè l’opuscolo
col tempo va perdendo gran parte d.'“ sua importanza, la prego
istantem.' (quando non sia indiscretezza) a volermi onorare di
pronta risposta, e se rigetta, come credo, la mia offerta, a volerla
fare avere al Sig. Stella, al qle ne scriverò subito che avrò rice-
vuto di Lei risposta. In q.1" occasione, supponendo che Ella
abbia abbandonato il pensiero di volersi servire, come mi scrive,
delle Inscrizioni Triopee che le mandai il Maggio passato,2 la
prego che si compiaccia di rimandarmi il Ms. perchè non tro-
vandosi qui scrivani di greco, fu bisogno che io copiassi l’opu-
scolo di mia mano, la qual fatica non potrei rifare adesso. Que-
sto, quando il Ms. si possa ripescare senza incomodo, e il
rimandarlo non sia contro il costume; altrimenti q.ta domanda
sarà come non fatta. Scusi q.,a noia, assicurandosi che è l’ul-
tima che le reco, e mi creda ai suoi comandi
Suo Dvmo Obblmo Sfe Giacomo Leopardi |
Recanati 20 8bre. 1817
Risposi alla vra dei 9 7b?e il 26 d.'° stesso, e poi il 10 di q.*°
all’altra dei 21 7bre, dopo la quale (che penò quindici giorni
ad arrivare) non ho avuto altra vra. Per amor di Dio non lasciate