tati. Carlo li vorrebbe brillantati a uso di buon acciaio, e che
fossero i più piccoli che possiate trovare. Il cugino Galamini
portatore di questa, vi dirà il modo nel quale Carlo desidere-
rebbe che glieli faceste ricapitare. Mi darete subito avviso del
costo, scrivendomi per la posta o come vi piacerà. Perdonatemi
questo incomodo. Addio; vi abbraccio di tutto cuore.
Caro amico. Ho tardato fino a ora a rispondere alla vostra
carissima dei 19 Maggio, perchè secondo quanto mi dicevate,
ho creduto che non doveste essere in Bologna. Se siete tornato,
vi prego a darmi notizia di voi e della vostra salute, la quale
con mio gran dispiacere, mi parve conoscere dalla vostra let-
tera che non fosse ancora in perfetto stato. Spero molto che
il viaggio v’abbia dovuto giovare. Datemi anche nuova del nostro
Giordani, se non vi è grave. Io vi ringrazio de’ provvedimenti
che avete presi e delle promesse che mi fate in proposito della
nota stampa. Avrò caro di ricevere i foglietti, come voi mi offe-
rite, settimanalmente, o nel modo che vi piacerà. Bensì vi prego
a mandarli, non sotto il nome mio, ma Al Sig. Alberto Popoli.
Recanati, per la ragione specificatavi nell’ultima mia. Solamente
sarà necessario che la prima volta abbiate la bontà di avvisarmi
con una Lettera indirizzata al mio nome, acciocché d’allora in
poi mi serva di norma per mandare a riscuotere i foglietti alla
posta. Ma vi prego a fare che nessuno di essi venga sotto il nome
mio. Seguite a volermi bene e comandatemi, ed abbiate cura
alla vostra salute, chè ve ne supplico sopra ogni cosa. Vi abbraccio
di tutto cuore. Addio, Addio.