Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/139

Da Wikisource.

importa, oggi che niente importa la vita: e tu che sei già glorioso puoi morire più tranquillamente d’ogni altro. Ma l’Italia ti dice, non è ancor tempo. Questa disgraziata spera ancora ne’ suoi veri figli. Meno anch’io una misera vita: ho anch’io attorno una noja perpetua in carne ed ossa, cioè la moglie: desidero anch’io la pace della morte; pur tuttavia non so affrettarmela così di buon’ora. Viviamo dunque, e ridiamo del nostro stesso desiderio di morire - Qua non viene il Raccoglitore, e non ho potuto ancor leggere il tuo Pletone. Intanto non lascio di importunarti perchè tu mi mandi un esemplare de’ tuoi Dialoghi - Io sto sotto da molti giorni alla tortura del ricopiare e ripulire le mie Lezioni di Pato- logia, che vorrei stampare in quest’anno. Vado però sempre meditando al mio lavoro sui Temperamenti, ed ora con più calore poiché tu mi vi esorti di nuovo. Pubblicai l’anno scorso un Comentario sulla Perio- dicità. La Bibl.* Italiana e gli Annali di Omodei lodandomelo come arguto, tentarono ad un tempo di ricoprirlo di oblio come ipotetico. Il Dottor Tonelli, medico dotto e valente, ne ha composto un estratto apologetico, e me lo ha mandato eccitandomi a farlo stampare in qual- che Giornale. Ho pensato di mandarlo al Vieusseaux [s/'c]. Desidere- rei però che tu prima me lo avvisassi, e mi scrivessi s’egli sarà per acco- glierlo di buon grado nella sua Antologia - Scrivendomi spero mi dirai qualche cosa di cotesti letterati, e soprattutto dell’autore del Foscarini,1 Tragedia che per me non vale un fico. Che dici del Monti convertito in frate Bernabita? I suoi partigiani lo compatiscono come apoplettico: quelli che lo tengono per quel che è, ne ridono sganghe- ratamente. Addio. Il tuo Puccinotti Macerata 8 7mbre 1827

1139. Di Karl Bunsen.
[Roma 11 Settbre 1827]

Pregiatissimo Signor Conte La vista de’ Suoi sempre desiderati caratteri mi ha fatto un singo- larissimo piacere, e l’espressione della Sua congratulazione per la mia promozione diplomatica mi ha richiamate tante altre pruove della ami- cizia di cui Ella mi onora. La prego di accettare i miei più vivi e sin-