Cariuccio mio. Ti ringrazio tanto della premura usata per
li miei libri, e ti prego a ringraziare assai Peppe della prontezza
in favorirmi del Noél. Quanto alla spedizione, persisto in cre-
dere che la Diligenza fosse il mezzo migliore; ma bisognava con-
segnarli, non sotto fascia, ma in pacco; consegnarli come libri;
e specificare che si consegnavano alla Diligenza, non alla posta,
le quali due cose non si distinguono a Recanati, ma si distin-
guono bene a Pesaro, Bologna, ec. Allora non solo si gode del
‘/2 baj. per foglio, ma si paga anche meno, un tanto la libbra.
In questo modo io ricevetti costì nell’inverno passato de’ grossi
pacchi da Bologna per la Diligenza, con poca spesa, c senza rischi.
- Scrivo oggi medesimo a Puccinotti. - Mi dici che Morici
vorrebbe ordinare qualche cosa mia: perchè non ordina il
Petrarca, il Martirio de’ SS.PP., la Crestomazia italiana? (così
ho intitolato l’Antologia). Quest’ultima, essendo libro di scuola,
dovrebbe avere spaccio non difficilmente anche nella Marca.
La Biblioteca italiana l’annunzio anticipatamente con molto
favore. - Mi dici che il Corriere delle Dame ha portato molti
squarci miei. Sarei curioso di saper quali. Potrebbe Paolina
riavere in mano quei numeri dove si trovano, e aver la pazienza
di segnarmi due o tre delle prime e delle ultime parole di cia-
scuno squarcio, copiandomi anche quello che il giornalista dice
in proposito loro (se dice nulla), e mandarmi tutto ciò in una
lettera? Anche de’ versi di Simonide sarei curioso di avere il
principio e il fine. Io ne mandai alcuni a Stella, che finora non
sono stati pubblicati. - Con Bunsen restai d’accordo, che a
Bologna egli avrebbe saputo il luogo dove io mi sarei trovato
all’epoca del suo ritorno, e che da Bologna mi avrebbe scritto,
ed io avrei proccurato di vederlo se avessi potuto. Questo non
sarà possibile, ma io gli scriverò appena avrò le sue nuove, che