Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/225

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1230. Di Antonietta Tommasini.
Bologna 5. Marzo 1828

Mio Caro Leopardi Quanto mi sia stata cara la vostra del 31 Gennaio ve lo dica la molta amicizia, e l’immensa stima che ho per voi: de’ quali sentimenti non so se più l’uno o l’altro a voi mi leghi. Per ora non vi avrei scritto temendo di togliere alle vostre profonde occupazioni qualche momento, se voi senza saperlo, non mi aveste incoraggiata a indirizzarvi i miei caratteri. Sto leggendo la raccolta de’ pezzi classici che ultimamente avete dato in luce, nella vostra Crestomazia, e vo meditando le sen- tenze di que’ sommi Italiani. Oh mio amico come frenarmi dal ringra- ziarvi del prezioso dono che avete fatto alla nostra Italia! Gran bene ne verrà ad essa imperocché quel libro anderà per le mani della gio- ventù, la quale ha tendenza alle grandi virtù e non ha d’uopo che di essere diretta da sommi maestri, e filosofi; tra i quali voi tanto vi distin- guete. Ah perchè m’è tolto con parole il farvi nota la molta agitazione del mio animo, il quale si lagna ch’io non sia vissuta ne’ secoli passati, o non sia stata riserbata ai futuri: perciocché ne’ tempi ne’ quali viviamo, m’è tolto il dimostrare di qual amore io ardo per la nostra misera Patria! A questo pensiero non posso frenare alcuna volta le lagrime, considerando quanto sia breve la vita in confronto del tempo che dovrà scorrere prima che le virtù da voi additate siano praticate dagli Italiani. Ma dove mi lascio trasportare da una passione che non può avere un compenso, e che imprime nell’animo mio una profonda melanconia? Sarebbe questa di molto diminuita se potessi starvi vicina, e trar conforto dalla vostra amicizia, e da que’ vostri sentimenti, i quali vi fanno essere caro, ed ammirabile a tutti. Addio, ottimo, e raro amico: conservatemi la vostra preziosa amicizia, e fate che non sia per man- carmi mai. Rispondetemi solo due parole. Il vedere i vostri caratteri, è per me una medicina che tempra la molta amarezza del vivere odierno e dimi- nuisce l’agitazione nella quale vivo sempre sul conto di vostra salute. Addio. La vostra Antonietta Tommasini