Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/229

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varmi la sua benevolenza. Un bacio a Emilietto. Abbiate cura per amor mio alla vostra salute (della quale non mi dite mai nulla), e comandatemi. Addio. Il vostro Leopardi

1235. Di Pierfrancesco e Monaldo Leopardi.
Recanati 19 Marzo 1828.

Caro Giacomo Ecco che un’altra volta vengo ad annoiarvi coi miei caratteri da voi anche troppo conosciuti per la gran seccatura che v’hanno arre- cato. Ma alla fine sono ancor io vostro fratello, e perciò spero che non ricuserete di leggerla. Alli otto vennero le bolle,1 e non più alli sei come vi scrisse Paolina. Alli nove presi possesso per procura, non po- tendo andare in persona a Castelnuovo perchè v’era la neve, e il pro- curatore fù il Sig. Arciprete Podaliri. La sera Babbo mi mise in mano una Saporitissima piastra, come accadde nel giorno che mi feci abbate, e se non vi ricordate andate a vedere nella lettera... ma cosa dico mi era scordato che vi eravate (con permesso) pulito. Giacché ho incominciato a sporcare la carta mi pare che non arre- cherà danno il seguitare, poiché mi vien detto che avrete bastante pazienza per sentir chiacchierare un fratello. Ho letto la vita di Ben- venuto Cellini, ed ella mi ha piaciuto oltre modo, e perciò vi prego a dirmi se v’ha nella nostra Libreria alcun altro libro di questo stile, e che possa arrecare qualche piacere come il Cellini. E stata tolta la Majolica dal Cammerino, ed è stata posta nell’antico suo posto cioè nelle cammere vicino al portone. Nel Cammerino Babbo vi ha messo li Manoscritti, le Stampe dei Giunti, Valgrisi, Aldi, ed alcune del Dia- volo. Alli 18 di Febbraro andai a Loreto per ringraziare Monsignor Scerra di avermi facilitato l’ac-cesso al Benefizio di San Sebastiano,2 adesso poi mi preparo per andarci ndl’occorrenza della festa dcll’An- nunziata. Montaccini dice che ancora non puoi darsi pace, e che per ottenere la rassegnazione ha fatto pregare una sua donna, che dice che è bonissima, ma non essendo bastato questo ha fatto digiunare per un giorno a pane ed acqua un suo giacchetto. Ma ancora non si vede il frutto di questo digiuno. Babbo ha ordinato a Faligno [sz'c] un’opera in