varmi la sua benevolenza. Un bacio a Emilietto. Abbiate cura
per amor mio alla vostra salute (della quale non mi dite mai nulla),
e comandatemi. Addio.
Il vostro Leopardi
1235. |
Di Pierfrancesco e Monaldo Leopardi. |
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Caro Giacomo
Ecco che un’altra volta vengo ad annoiarvi coi miei caratteri da
voi anche troppo conosciuti per la gran seccatura che v’hanno arre-
cato. Ma alla fine sono ancor io vostro fratello, e perciò spero che non
ricuserete di leggerla. Alli otto vennero le bolle,1 e non più alli sei
come vi scrisse Paolina. Alli nove presi possesso per procura, non po-
tendo andare in persona a Castelnuovo perchè v’era la neve, e il pro-
curatore fù il Sig. Arciprete Podaliri. La sera Babbo mi mise in mano
una Saporitissima piastra, come accadde nel giorno che mi feci abbate,
e se non vi ricordate andate a vedere nella lettera... ma cosa dico mi
era scordato che vi eravate (con permesso) pulito.
Giacché ho incominciato a sporcare la carta mi pare che non arre-
cherà danno il seguitare, poiché mi vien detto che avrete bastante
pazienza per sentir chiacchierare un fratello. Ho letto la vita di Ben-
venuto Cellini, ed ella mi ha piaciuto oltre modo, e perciò vi prego
a dirmi se v’ha nella nostra Libreria alcun altro libro di questo stile,
e che possa arrecare qualche piacere come il Cellini. E stata tolta la
Majolica dal Cammerino, ed è stata posta nell’antico suo posto cioè
nelle cammere vicino al portone. Nel Cammerino Babbo vi ha messo
li Manoscritti, le Stampe dei Giunti, Valgrisi, Aldi, ed alcune del Dia-
volo. Alli 18 di Febbraro andai a Loreto per ringraziare Monsignor
Scerra di avermi facilitato l’ac-cesso al Benefizio di San Sebastiano,2
adesso poi mi preparo per andarci ndl’occorrenza della festa dcll’An-
nunziata. Montaccini dice che ancora non puoi darsi pace, e che per
ottenere la rassegnazione ha fatto pregare una sua donna, che dice che
è bonissima, ma non essendo bastato questo ha fatto digiunare per
un giorno a pane ed acqua un suo giacchetto. Ma ancora non si vede
il frutto di questo digiuno. Babbo ha ordinato a Faligno [sz'c] un’opera in