Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/277

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Io, e la mia cara Adelaide, saremo a Firenze probabilmente tra breve volendolo voi verrà pure mio marito. Chi sa che Egli con l’arte sua, e noi colla affezione che vi portiamo non potessimo togliervi da quella profonda melanconia che tanto apparisce nell’ultima vostra. Perchè non vi togliete da quella solitudine spaventosa, e non venite a convi- vere con persone che tanto vi stimano e vi tengono carissimo siccome noi? Quando saremo costà vi pregheremo tanto da non negarci di venire con noi a Bologna: mi lusingo che sì, pensando che noi vi siamo cari. Scrivetemi subito e teneteci nella speranza che ci concederete ciò di che vi preghiamo. Vi scrissi alcune righe in una dell’Adelaide che Ella vi mandò da Parma: di questa non so se l’abbiate ricevuta. Mio marito e l’Ade- laide, che essi pure unirono le loro lagrime alle mie, mi dicono mille cose amichevoli per voi, e vi confortano a sopportare le miserie di que- sta vita, col contrapporvi quelle virtù, che vi fanno essere uomo raro e d’animo forte. Pensate che tutti noi vi amiamo come foste un caro congiunto. Non dubito punto che questi sentimenti espressi con vera sincerità, non siano per essere aggraditi da voi, e non abbiano a recarvi qualche consolazione. La mia Adelaide non avrebbe potuto ritenersi dallo scrivere, se non fosse obbligata al letto per male di gola con feb- bre non vi dia dolore questo suo male perciocché non può essere che di breve durata, giacche altre volte ne ha sofferto e se n’è liberata facil- mente: ve ne assicura una amorosissima madre. Addio Vostra aff. ma Amica Antonietta Tommasini

1298. A Monaldo Leopardi.
Firenze 1 Luglio 1828

Mio caro Papà. Fino dall’ordinario passato, cioè appena rice- vuta la cara sua dei 19, scrissi a Monsig. Muzzarelli. Io cono- sco di persona questo prelato, ch’è un ottimo giovane, e mi vuol bene, e poco fa ho ricevuto i suoi saluti. Sono certissimo che farà in favor nostro tutto quel che potrà; ed io gli ho racco- mandato l’affare colla maggior istanza possibile dentro i limiti della convenienza.