Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/292

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1317- A Carlo Emanuele Muzzarelli. [Firenze 22 Luglio 1828] Eccellenza Revma. Mi terrei per vero onore e piacere il servirla delle iscrizioni che Ella ha la gentilezza di domandarmi, se io mi trovassi averne fatte. Ma con tutta verità le dico che non ne ho, e che delibera- tamente mi sono astenuto dal farne, per non parer di voler entrare nella messe altrui, e concorrere con quelli che oggi ne fanno professione. Debbo ringraziarla sinceramente di quello che la sua bene- volenza la indusse a scrivermi nella sua pregiatissima del primo, sopra le mie operette morali. Madama Lenzoni la riverisce e ringrazia de’ suoi saluti. Gior- dani è partito per la sua patria, dove starà qualche mese. Ella segua a giovare alle lettere, le quali si onorano di essere da Lei favorite e coltivate, e mi continui la sua preziosa amicizia.

Il suo dmo obblmo sre
Giacomo Leopardi

Firenze 22 Luglio 1828

1318. Di Giovanni Rosini.
[Pisa, Mercoldì, 23 luglio 1828]

A.C. Son ben lieto del vostro giudizio: - e ho pensato leggendovi a quel sorriso di 'Yucca. - Ieri ho tutto speso il giorno in limare il Lamento alla Luna, che vi mando. - Temo di non poter far meglio. - Siamo or ora alla fine del Tomo 20 -, e la nave va a vele aperte. Vedrete nel XIV.1 da che ho cavato un capitolo. - Nella Musica e Poesia,2 ho risoluto di non far altro che fare al- ternare 6 stanze della Fillide Civettina al Bracciolini. -5 Nell’edizio- ne del 1618, ci ho trovato una Dedica, e un Dialogo, di che mi gio- verò - In questa Italia non si scote un calcinaccio, che non scopra