Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/316

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Ella abbia cura alla sua salute, e non si dia troppa pena di que- sta cosa, della quale ho certa speranza che non debba riuscire a cattivo fine. Della mia salute le scrissi l’ordinario passato: ora un po’ di flussion d’occhi m’impedisce di scriver più a lungo, come vorrei; ma è piccola cosa. Mi abbracci, caro Papà, mi aspetti, e si ricordi di avere in me un tenerissimo figlio. Mi tenga informato, la prego, di ogni nuova particolarità.

1352. Di Giovanni Rosini.
Pisa 1 Sett.' [1828]

A. Carmo Eccovi il Villano - e porzione del seguito del Cap. 21 -1 Osser- vate bene il primo: io ne ho preso il carattere da un Componimento ch’è nelle Note del Marrini al Cecco da Varlungo -. Io vorrei oggi o dimane, o dimanlaltro a otto venir costà; ma non verrò senz’aver lasciato tutto il ms. all’ordine. - Addio - Ho convertito la t sempre in h come fanno i contadini - fahe, andahe etc. e ho scelto i vocaboli dai Rusticali - Se ci è cosa che non vi paia, avvertite senza miseri- cordia, onde non si abbia a dire «Qui giace morto un libro abborracciato, Che di due tomi diventò di tre - Vuoi saperne il perchè? Ebbe in sorte un Censor troppo garbato». Addio, vi abbraccio -.

1353. Di Luigi Stella.
Milano il i.° Agosto [ma settembre] 1828

Firenze - Illmo Sig.r Conte Giacomo Leopardi Nel dubbio che l’ultima del nostro sig. Antonio del 23 Agosto ultimo, direttale col mezzo dei SS.1 Ricordi e Pozzi non possa esserle pervenuta, le ne diamo copia qui sotto per di Lei norma,1 presentan-