ziarla caramente delle sue premure. Gran consolazione mi dà
il sentire che tutti loro stanno bene, e ne ringrazio di cuore Iddio.
La mia salute è passabile. Mi ami, caro Papà, e mi benedica.
il suo Giacomo
1376. |
Ad Adelaide Maestri. |
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[Firenze, 2 ottobre 1828I |
Mia cara Adelaide.
Voi avete voluto provvedermi di tabacco per un mezzo secolo,
forse immaginando che io debba ricordarmi di voi tante volte,
quante saranno quelle che io farò uso del vostro dono. Sappiate
però che la memoria che ho di voi, durerà più ancora di questo
tabacco, se arriverò a consumarlo; e sarà più frequente ancora
dell’uso che farò di esso. Intanto vi assicuro che questo dono
mi è carissimo, non solo perchè mi viene da voi, (che è la ragione
principale), ma anche perchè veramente il tabacco di Bologna
mi si confà più d’ogni altro. Il sig. De Lisi saluta voi e la Mamma,
e vuol che io vi dica che egli mi fece promettere di rispondervi,
come fo, a posta corrente; il che avrei fatto però anche senza
la promessa. Io passerò l’inverno necessariamente nella Marca,
e di là v’informerò delle risoluzioni che prenderò a primavera,
circa il mio futuro domicilio, le quali non posso ancora preve-
dere in niun modo. Voi mi vorrete sempre bene, e così farò io.
Bacerete per me l’Emilietto e la Clelietta; e sopra ogni cosa avrete
cura alla salute. Addio, addio.
Il vostro Leopardi.
Firenze, 2 ottobre 1828