1445. Al Segretario dell’Accademia
dei Filergiti.
Recanati 15 Marzo 1829.
Illustrissimo Signor Segretario. Ricevo qui da Bologna la let-
tera della quale cotesti Illustrissimi Signori Accademici mi hanno
voluto onorare. Alla confusione che mi reca il sentirmi inde-
gno di questo onore, provo un vero conforto protestando can-
didamente che non lo riconosco in parte alcuna da merito mio,
e che me ne stimo tenuto semplicemente e totalmente alla loro
bontà.
Prego V. S. Illustrissima di fare a cotesti Signori Accademici
i miei umili ringraziamenti, e offerir loro in mio nome tutto
quello ch’io sono; che è nulla veramente; se pure il desiderio
che ho cordialissimo, di mostrarmi grato alla loro liberalità e
cortesia, non mi darà quel valore ch’io non ho d’altronde. Ed
alla Signoria Vostra mi raccomando.
Suo Devotiss. obbligatiss. servitore Giacomo Leopardi. |
1446. |
Di Monaldo Leopardi. |
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Mio Amo Figlio.
Come voi non havete desiderato mai cosa meno che onesta così
io non mi sono mai opposto a’ desiderii vri, e non mi opporrò a quello
che mi dimostrate con l’ultima vra lettera. Ma il consenso che io vi
darò, sarà controdetto dolorosissimamente dal mio cuore. Nè sarà mai
possibile che io senza lacrime amare transiga con la idea di vedervi
stabilito a centinaia di miglia lontano da mè, di passare in compagnia
vra pochi incerti momenti accordati dalle vacanze, e di palpitare ad
ogni posta per lo stato della vra salute. E quando io vi sentirò amma-
lato, e per gli anni che crescono, e per gli incomodi che si affollano