Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/415

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vere un assegnamento mensuale; lavorare a volontà; vendere i lavori; restituire le somme ricevute: tornar da capo, quando mai la vendita del libro non provvedesse a’ bisogni futuri. Voi non dovreste sforzare volontà o salute a lavorare; non avreste obblighi o di tempo o di mate- ria: se non che, dovreste far libro, non articoli per giornali; ed in que- sta condizione avrò incontrato anche il vostro desiderio. Per agevolare il disegno, io vi propongo di abitare con me; cerche- rei (e l’ho in mira) una casa che avesse una camera ed uno stanzino per Voi: è povera la mia mensa, ma Voi siete discreto; e voi vivreste nella mia famiglia come tra parenti amorosi. Nè del piccolo dispendio (che perciò farei più del mio proprio) voglio farvi dono; ma Voi me ne rimborserete, quando che sia, col prodotto delle vostre opere. Accettando di vivere in mia casa, diminuisco i vostri bisogni: Voi ditemi, oltre la casa, il vitto, la servitù, qual somma per mese sarebbe da Voi desiderata; e permettete che io la trovi, a quelle condizioni che Voi medesimo vorrete prescrivere. Io sarei procurator Vostro, dili- cato come se trattassi per me; e di ogni cosa vi avviserei prima delle vostre mosse da Recanati: mi abboccherei (se vi piace) col Giordani: farei che la vostra dignità non fusse adombrata; essendomi a cuore quanto la mia propria. Pensate, caro amico, alle cose che ho scritte; credetele sincerissime nè supponete in me altri desideri che darvi pruove di amicizia, e con- servare all’Italia un bello ingegno. Rispondete presto; m’importa la sollecitudine per il vostro quartiere, e perchè non vedo il momento di avervi qui, tra noi, che vi amiamo. Di molte altre cose scriverò poi. Ora caramente vi abbraccio, e mi raffermo Amico vero Colletta

1461. A Giovanni Rosini.
Recanati 19 Aprile 1829

Cariss. Amico Mi dispiace nella cara vostra dei 7 del corrente, che mi doman- diate se ricevessi l’altra del Gennaio passato: perchè questo è