Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/492

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1531. A Monaldo Leopardi.
Firenze 12 Maggio [1830]

Mio caro Papà Sono arrivato qua1 ier l’altro senza disgrazie, dopo aver passato la tourmente sugli appennini. Mi trovo affollato di visite, e tutti mi fanno complimenti sulla mia buona ciera. Aspetto ansiosamente le loro nuove con dettaglio il suo Giacomo

1532. Di Pietro Brighenti.
Bologna 14. Maggio 1830.

Carissimo e amatissimo Amico. Questa mattina ho avuto l’acclusa per voi dalla posta. Subito ve la spedisco. Il Sig.r Moratti vi fa col mio mezzo sapere che scriviate pure a casa vostra, che i denari che voi sapete siano consegnati a quel tale sig.r Grondoni, e che a questo sia dato incarico d’inviarli alla dire- zione del Signor Brighenti Impiegato nella distribuz.' delle lettere di Bolo- gna-, e allora il sig.r Moratti li spedirà a voi senza spesa in Firenze. Spero che avrete fatto buon viaggio, e vi prego anche a nome della famiglia, che vi riverisce, a volercelo far sapere, se non altro col mezzo di Giordani, quando ha occasione di scrivermi. - In quel giorno che foste a salutarci, io ebbi tal continuo di importuni che non potei cor- rere a darvi un abbraccio; ma fui bensì alla Locanda alle 4. ant. ora di mia e vostra partenza, e mi attaccai di peso al campanello della porta, ma niuno venne ad aprirmi. Compisco al mio dovere con voi mediante questa lettera, la quale ben vorrei che vi sapesse dire quanto mai vi amo e vi venero. Salutatemi tanto Giordani, da parte anche delle mie donne. Marianna è stata or ora ricercata anche per Fermo, ma la scrit- tura non era compatibile con quella di Siena. Restiamo sempre che