1534. |
A Paolina Leopardi. |
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Cara Pilla. Il ritratto è bruttissimo:1 nondimeno fatelo
girare costì, acciocché i Recanatesi vedano cogli occhi del corpo
(che sono i soli che hanno) che il gobbo de Leopardi è contato
per qualche cosa nel mondo, dove Recanati non è conosciuto
pur di nome. L’accluso vi potrà servire per la ricupera del
pacco, avendo occasioni per Ancona. La Tommasini non ha
ricevuto ancora la mia lettera, dopo tante cure usate pel reca-
pito. Pochi mesi fa, corse voce in Italia ch’io fossi morto, e questa
nuova destò qui un dolore tanto generale, tanto sincero, che
tutti me ne parlano ancora con tenerezza, e mi dipingono quei
giorni come pieni d’agitazione e di lutto. Giudicate quanto io
debba apprezzare l’amicizia di tali persone. Io sto della testa
al solito affatto, del resto benino. Saluti già s’intendono, anche
a D. Vincenzo. Scriverò presto a Mamma. Dì a Carlo che mi
scriva.
1535. |
Di Teresa Carniani Malvezzi. |
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Veneratissimo Sig.rc Conte
Iersera mio Marito seppe dal M.sc Zappi che Ella era stato alcuni
giorni in Bologna, ed era già partito per Firenze. E come Sig.rc Conte
ha Ella potuto essere in Bologna e non farci pur degni di una sola sua
visita? Vorrei aver modi sufficienti ad esprimerle il dolore che ne ha
messo nell’animo questo vederne così posti in tanta dimenticanza dalla
gentile persona sua. Ma se altro non posso non mi terrò almeno dal
dirle che qualunque esser possa la mente sua verso della famiglia nostra,
noi non cesseremo giammai di onorare, se non altro nel segreto del