1612. |
A Monaldo Leopardi. |
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Mio caro Papà
Dalla cma sua dei 5 veggo che Ella non ha ricevuta la mia
del 29 Marzo responsiva alle sue del 19 e del 21. Avrei moltis-
simo desiderato ancor io ch’Ella potesse portarsi a Roma nelle
circostanze attuali p[er] assistere co’ suoi lumi il governo, che
certo non abbonda d’ingegni capaci di fare il bene fra tante dif-
ficoltà. Ma pur troppo la sventura del nostro Stato farà che anche
il momento presente passerà senza alcun frutto. Io sto straor-
dinariamente bene per la straordinaria bontà della stagione, che
qui da 3 mesi e mezzo è perfetta e non interrotta primavera.
Ma nè occhi nè testa non hanno ricuperato un solo menomas-
simo atomo delle loro facoltà, perdute certamente p[er] sem-
pre. Ella mi raccofmandi al Signore,] e così la Mamma e i fra-
telli. Mi benedica, la prego con [tutto l’animo, e mi cr]eda'
il suo tenero Giacomo.
1613. |
Di Antonio Gi-ierardini. |
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[Firenze, Di Casa li 19. Maggio 1831] |
Sig. Conte Gentil."10
Sono dolente di trovarmi in posizione di dovere per una seconda
volta chiederle scusa del ritardo delle promesse notizie sui Satirici
Toscani moderni, ma ho per altro la sodisfazione di annunziarle che
le notizie medesime sono già scritte, in quel miglior modo che per me
potevasi, e sono nelle mani del copista, il quale ha già l’ordine di riporle
nelle di lei mani appena messe a polito, lo che sarà prima di domenica
prossima.
Mentre io sodisfo al dovere di darle questo discarico mi rinnuovo
il vantaggio di protestarmi
Devot."10 Servit.e
Av.° Ant.° Gherardini
Di Casa li 19. Maggio 1831