Roma, Via de’ Condotti, N.° 81. |
3.0 piano; 24 Dicemb. 1831.
Mio carissimo ed egregio amico,
Non è stato senza mio gran dispiacere che ho tardato tanto
a rispondere alla cara vostra dei 24 di Ottobre. Ma oltre ch’io
la ricevetti assai tardi, perchè fin dal principio d’Ottobre io mi
trovava partito da Firenze, sono poi stato lunghissimamente
malato di reuma di petto, del quale sono ancora convalescente,
e non m’è stato possibile fino ad ora di scrivere. Da Madama
Lenzoni io aveva saputo già il vostro viaggio di Germania. V’as-
sicuro che mi affligge grandemente il sentire che i vostri lavori
sul Thesaurus non si stenderanno oltre la prima lettera. Senz’a-
dulazione alcuna, i pochi saggi che ho veduti della vostra opera,
mi facevano sperare che l’Europa avrebbe da voi un Lessico il
più vicino possibile alla perfezione. So che avete pubblicato
il primo fascicolo, ed alcune copie ne vennero a Firenze, che
non mi fu possibile di vedere. Qui, avendone ricercato, non ho
potuto trovarne alcuna. E ben vero che non ho veduto ancora
Monsig. Mai, dal quale potrei forse averne notizia. Sarebbe per
me una gran consolazione l’avervi in Firenze, e il poter vivere
lungamente con voi, che siete una delle più preziose e care cono-
scenze ch’io abbia, e dal quale tante cose potrei imparare. Io
tornerò certamente a Firenze alla fine dell’inverno, per restarvi
tanto quanto mi permetteranno i miei piccoli mezzi, già vicini
ad esaurirsi: mancati i quali, l’aborrito e inabitabile Recanati
mi aspetta, se io non avrò il coraggio (che spero avere) di pren-
dere il solo partito ragionevole e virile che mi rimane.
Madama Lenzoni mi ha scritto e fatto dire più volte ch’ella
era infinitamente grata alle attenzioni che voi aveste la bontà
di usarle, e che molto dispiacere le recò il vostro viaggio di Ger-
mania che le impedì di profittare più lungamente della vostra