Addio Amicissimo. I miei umili rispetti alla tua Casa. A te un
abbraccio del tuo costante Ammiratore e Amico aff.mo
P. Brighenti
1057. |
Di Antonio Fortunato Stella. |
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Signore ed Amico amatiss.mo
Solo in questo corso di posta ho ricevuto la cara sua 24 dello scorso,
alla quale do pronta risposta. In quanto al Petrarca lasciamo che i signori
Fiorentini si godano la loro pirateria, giacché non ci sono che i Sovrani
che potrebbero metter riparo a queste infami ladrerie. Continuando
sul Petrarca, ma in altro senso, Ella vedrà l’articolo nel quad.no di
marzo che le fo spedire questa sera, come al solito, per la posta. Desi-
dero che i golosi di novità non se l’approprino. Se non salterà fuori
il gennaio, gliene manderò un’altra copia quand’Ella sarà a Bologna,
ove spero di trovarmi anch’io in maggio, quantunque veda che ogni
giorno mi sopraggiungono degli ostacoli, che cercherò allora di vin-
cere sicuramente. E intorno a questo, poiché sento ch’Ella andrà a
Bologna più per me che per altro, del che le sono assai grato, attenda
dunque se vuole ancora, finché io le possa scrivere con precisione il
giorno in circa in cui mi troverò.
Farò vedere all’ab. Bentivoglio il paragrafo che risguarda il Cice-
rone. Non ne sarà meno contento di me.
Le prove di stampa delle Operette prevedo che ci voglian dar del
fastidio a cagion di codesta Censura, o sia di quella di Bologna. Dopo
il primo, altri tre fogli le ho mandati, che a quest’ora dovevano esser
di ritorno. Che si dee fare adunque? Ella il dica, ed io il farò, e subito,
perchè soffro veramente nel vedere andar così lenta questa stampa.
A proposito dell’Antologia, quanti giorni crede Ella di impiegarvi
per portarla a termine? Le ricerco questo perchè amerei, se si potesse,
portarla via meco quando verrò ad abbracciarla. E in questo caso con-
verrebbe ch’Ella anticipasse tutti i detti giorni la sua andata a Bologna.
Tutti i miei la riveriscono. Io fo lo stesso coi pregiati suoi e l’ab-
braccio di cuore
Il suo vecchio cord."10 amico
Ant. Fort. Stella
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