Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/788

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ina nondimeno io ringrazio Lei di aver voluto aggiungere colla sua lettera un nuovo vincolo all’amicizia di cui egli mi favorisce. Intendo con dispiacere l’indisposizione del suo consorte, ma spe- ro che la buona stagione la diminuirà; e mi consolo delle buone nuove che Ella mi dà della salute sua. Il Gussalli, ch’io conobbi già molto bene in Firenze, qui non è mai comparso nè a me nè a Ranieri, il quale perciò non ha mai ricevuta la lettera di cui Ella ini parla: egli medesimo scriverà qui appresso le sue discolpe.' Io sono da qualche tempo assai contento della mia salute. Non dimentico Firenze, e desidero che Ella similmente mi con- servi nella sua memoria, vivendo sempre in isperanza di rive- derla, e di visitarla, com’Ella dice, a Certaldo, e ripetermi a voce

Suo servitore ed [amico]
Giacomo Le[opardi]2

Napoli 26 Marzo 1835

1896. Di Tommaso Gargallo.
[Napoli] Lunedì mattino [6 aprile 1835]

Gargallo manda il saputo libro al Signor Conte Leopardi pregan- dolo di sollecitarne la lettura fra oggi e domani. Attende intanto le prose Pappuntamentino per Ferrari,1 e la costui lettera a cui dovrà rispondere. Avendo prevenuto il Locandiere, sarebbe necessario che il compa- gno di viaggio del Signor Conte, si desse la pena di recarsi a vedere il locale, e conferire con lo Scrivente. r897. A Tommaso Gargallo. [Napoli, Martedì, 7 aprile 1835] Pregiatissimo Sig.r Marchese, Le rimetto con mille ringraziamenti il libro e la lettera col noto appuntino. Il mio amico è stato a vedere la locanda; ma