montare una Scuola, ed ha avuto altre volte lusinghieri inviti per ciò,
così si teme generalmente ch’egli possa trasferire altrove il suo Stu-
dio. Giordani ne sarebbe dolentissimo, perchè oltre ai comuni motivi
di dispiacere, è legato strettamente in amicizia con lui - Riceverete
per la prima favorevole occasione due opuscoli di mia moglie. La pas-
sione, che ha per lo studio è indicibile. A me sembra che in ambedue
i libretti siano cose buone. Ma quanto mi sarebbe caro il vostro inge-
nuo ed imparziale giudizio! Che se voi non li trovaste indegni del favore
che hanno ottenuto a Milano, e se non vi fosse grave il pubblicare
in proposito in qualche raccolta periodica poche righe che esprimes-
sero ciò che ne sentite, sarebbe questo il più grande il più utile inco-
raggiamento che mia moglie potesse averne. Io vi parlo con amichevole
libertà, perchè voi stesso mi vi incoraggiaste a Roma, promettendomi
qualche cosa che poi la situazione della vostra salute non poteva per-
mettervi di effettuare.
Attendete, mio ottimo amico, a migliorare sempre più sotto cote-
sto bel cielo la vostra salute. Addio.
II V.° aff.mo Tommasini
[Napoli 20. Giugno 1835.] |
Veneratissimo Signore ed Amico
Sono dieci anni che Voi aveste la generosità di mettere a mia
disposizione a Bologna, dove io mi trovava, una somma con la
quale io potessi fare il viaggio a Roma, che credevate utile ai
miei interessi. Io mi trovo ora in una grave e non preveduta
angustia, nella quale, per più ragioni, mi è impossibile di ricor-
rere a mio padre. Ho preso con Voi una libertà che non ho e
non avrei mai preso con altra persona al mondo: cioè di trarre
al vostro indirizzo una cambiale per dodici luigi; i quali vi ren-
derò al più presto ch’io possa; e spero di potere in breve. Non
aggiungo discolpe: perdonate il mio ardire, e tenetelo per una
delle maggiori prove ch’io potessi mai darvi della stima quasi
unica, e del rispetto in cui vi tengo. Avrei voluto evitare di porre
il vostro indirizzo sulla cambiale, traendola piuttosto per qual-