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Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/874

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Dedicatoria del Discorso sopra la vita e le opere di M. Cornelio Frontone Ad Angelo Mai. Recanati [s.d., ma maggio 1816] Altri donano dedicando; io vi dedico un dono, che voi mi avete fatto. Frontone è vostro, e ovunque si ragionerà di lui, si parlerà anche di voi. La vostra fama non morrà, ove non muoia quella del secondo fra gli Oratori Romani. E pur bella cosa aver reso il suo nome inseparabile da quello di uno dei più grandi uomini, che i secoli abbiano ammirati! Rallegratevene; avete bastantemente provveduto alla vostra gloria. Io, nella età in cui mi trovo, non posso averlo fatto, e con un ingegno sì piccolo non posso sperare di farlo. Tuttavolta ho cercato di servire la mia patria come ho potuto, e di fare, se a me tanto è possibile, che l’Italia conosca il prezzo del dono, che ha ricevuto da voi; l’Italia; poiché, ne son certo, le altre nazioni l’hanno già cono- sciuto, o lo conosceranno di corto. Il vostro dono è caro a me in singoiar guisa, di che saprete la cagione se non vi recherete a noia il leggere la Vita di Frontone, che ho ardito scrivere dopo di voi. Altri potrà fare della vostra scoperta miglior uso di quello che io ne ho fatto, ma sentirne gioia più grande che non io, nessuno. Ricevete questo piccolo presente, e siate certo che non potrò mai rendervi giusto cambio del piacere che mi avete dato.