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Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/93

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verai a Firenze, per dove parto, se a Dio piace, domani, dopo aver veduto Stella, e combinati i nostri affari insieme. Bacerai le mani per me a Babbo e a Mamma, e li pregherai a darmi la loro benedizione. A Carlo, a Luigi, a Pietruccio dirai per me tutto quello che saprai dire e pensare. Da Firenze scriverò poi più quietamente. Le Brighenti ti salutano, e così Angelina, la quale mi ha prestato molti servizi dopo il mio ritorno, come per l’addietro. Come vuoi tu che Setacci e un Prete suo compa- gno avessero sentito parlare de’ fatti miei? - Tu sai, Paolina mia cara, se io t’amo, e quanto. Scrivimi, e dammi le nuove di casa, e di tutti voi altri, e di Mamma in particolare, subito che avrai la presente. Addio, addio.

1094. A Pietro Brighenti.
Firenze 23 Giugno 1827.

Mio caro Brighenti. Ebbi un viaggio ottimo, come ti avrà scritto D. Luigi,1 il quale pregai di salutarti a mio nome, non potendo io scriverti Giovedì, per questo brutto mal d’occhi, che in vece di migliorare peggiora. Ho veduto Vieusseux, e l’ho salutato a tuo nome, dicendogli dei libri che tu mi consegnasti per lui, e che gli porterò. Giordani si è molto maravigliato del- l’affare che ha inteso da me,2 e desidererebbe di saperne l’esito in compendio. Non gli ho parlato ancora della Proposta,5 per- chè non ho trovata una mezz’ora da potergli parlare con tutto agio, come voglio fare; ma la troverò certo, perch’egli è da me mattina e sera. Del resto io vivo molto malinconico per questo mal d’occhi, che mi obbliga a rifiutare tutti gl’inviti che mi ven- gono fatti, non potendo uscire di giorno. Oggi abbiamo, come sai, la vigilia del gran S. Giovanni, e domani la festa: io non vedrò nulla, e me ne dispiace. Salutami infinitamente la tua cara famiglia. Amami, ch’io t’amo con tutto il cuore, e sono pienis- simo di gratitudine a tante e tante seccature che ti sei prese per causa mia. Addio addio, ti abbraccio. il tuo Leopardi