Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/12

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introduzione xiii

e dal caso. Vi mancano inoltre le lettere al Brighenti, che Emilio Costa più tardi fece in tempo a sottrarre al tabaccaio di Gualtieri, e che furon pubblicate poi insieme con le lettere dello Stella e del Brighenti a Monaldo e a Giacomo.

Tale rimase l’Epistolario nella 2a impressione fattane nel 1856,1 salvo lievissime mutazioni; e tale anche nella 3a del 1864,2 in tutto conforme alla precedente.3 Ma anche dopo queste ristampe,4 il Viani continuò senza stancarsi a cercare,

e quasi a rivedere tutti i buchi alla caccia di lettere, di notizie, di documenti che riguardassero il suo prediletto scrittore; e vincendo difficoltà, gelosie, diffidenze, e risolvendosi a dare buona parte delle lettere che nel ’49 non aveva creduto opportuno, pubblicava a Firenze nel 1878 l’Appendice all’Epistolario,5 promettendo di far seguire presto a quel volume un

  1. Sebbene questa sia la data segnata nel frontespizio, tuttavia in fine della copertina di entrambi i volumi si ha la data Luglio 1860. I due volumi hanno rispettivamente pp. 500 e 420; ma il numero complessivo delle lettere rimane di 546. Le lettere del Giordani a Giacomo sono cresciute a 97; ma nell’occhietto che le precede è conservato il numero romano XCV della 1a edizione.
  2. Anche questa, sebbene abbia in fronte la data 1864, porta nell’ultima faccia della copertina una data diversa, cioè Agosto 1866.
  3. Perfino nell’errore del num. XCV, invece di 97, delle lettere giordaniane. La 4a del 1883, essendo costituita dei fogli della 2a, non può dirsi, come la 3a, «ristampa».
  4. Dopo la pubblicazione dell’Epistolario, altre lettere nuove del Leopardi avevan visto sparsamente la luce; e propriamente: Cinque lettere di G. L. a Giovanni Rosini. pubblicate dallo stesso Rosini (Firenze, Le Monnier, aprile 1850); una al Gioberti ne Lo Spettatore di Firenze (settembre 1855); tre al Giordani in una specie di Strenna (Parma, 1857); una al Cassi, a cura di U. M. Salustri (Roma, Chiassi, ottobre 1859); una al Rosini e una a Caterina Franceschi Ferrucci, a cura di F. Scolari (Pisa, Nistri, 1870); altre due, una a G. Melchiorri e una allo Stella, comparse nel periodico torinese II Baretti (nn. 4 e 5 del 25 gennaio e 1° febbraio 1872); e una al fratello Carlo, pubblicata per nozze Mari-Milani (Pisa, Nistri, 1874). Vennero poi le Sedici lettere al Bunsen, edite da Adolfo Tobler nell'Annuario della lingua e letteratura romanza e inglese (Lipsia, marzo 1874); quelle a Luigi De Sinner, a cura di F. Aulard nel suo Essai sur les idées philosophiques et l’inspiration poetique de G. Leopardi (Paris, Thorin, 1877); quelle date dal Cugnoni nelle Opere inedite di G. L. ecc. (Halle, 1878), segnatamente quelle al fratello Carlo ed al padre sulla fuga, delle quali già era stato fatto cenno nel Baretti.
  5. Appendice all’Epistolario e agli Scritti giovanili di G. L., a compimento delle edizioni fiorentine, per cura di Prospero Viani. Firenze, G. Barbèra, 1878. Un vol. di pp. lxxxvi-258. Le lettere del L. sono in numero di 100, e vanno dal 1812 al 1837 (pp. 1-198); più 4, edite poco prima dal Cugnoni, che furono aggiunte dopo i «Documenti» (pp. lxxx-lxxxvi). Seguono alcuni «Scritti giovanili» del L., in versi e in prosa (pp. 199-256).