Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/293

Da Wikisource.

258

EPISTOLARIO


50 a voi affinché l’Ab. Balletti le consegni a Sartori in Ancona per spacciarle fra i suoi corrispondenti. Terrò pronto il pacco per l’Av. Pietro Brighenti, ma chi sa quando avrò l’opportunità di spedirlo.1 Già immaginerete, caro Nipote, che più di un paolo non potrà ricavarsi da ciascuna copia, e che lento ne sarà lo smercio, e più lenta la vostra riscossione. Tuttavia siccome il vostro primo scopo è quello di farvi conoscere, poco sentirete il discapito nell’interesse. Avete ragiono di compiangere la morto del dotto Ackerblad, non per le lettere, a di cui beneficio nulla ha fatto, ma per la terribile irreparabile sciagura di lui medesimo, se l’infinita misericordia di Dio non lo assistette negli ultimi momenti. Quell’infelice, in mezzo a tanta dottrina, non vedea quella luce che risplonde agli occhi dei più ignoranti, purché non siano schiavi della sensualità e della superbia. Cancellieri che il conosceva intimamente mi fece questa spaventosa confidenza. Quid prodest tutto il resto? 2 Ai cari vostri Congiunti mille amorevoli saluti, e crediatemi Il V.° Aff.° Zio.


Di Pietro Giordani.


Piacenza 28 Marzo [1819].

Giacomino amatissimo. Dopo la vostra 12 febraio 3 sono stato sempre in grandissima pena, avendovi scritto 5 volte, e nulla ricevuto da voi, tranne le poche righe del 15 marzo.4 Dopo le quali vien finalmente ieri la vostra 19 marzo 6 a consolarmi un poco. Io per disperazione avevo ultimamente raccomandato al Brighenti, che tentasse di farvi in qualche modo sapere che io vi scrivevo sempre, e sempre indarno.«Gli ho detto ancora che vi mandi la Congiura dei Baroni napolitani di Camillo Porzio — la Vita del Giacomini coll’Apologia di Lorenzino Medici — le Prose del Balcani — l’Introduzione del Scinà alla Fisica — libretti veramente ottimi. Il Nicolini facitore e traduttore di tragedie è proprio il segretario dell'Accademia di Belle Arti: nol conosco di persona: l’avevo sentito lodare. Ora il vostro racconto mi riconferma il dogma di Lipsio: olii habent, olii merenlur jamam.i Del Montani di Lodi la sola scellerata posta vi può frodare qualche lettera di tutta eleganza e gentilezza: ma egli è de’ migliori e più cari uomini elio io conosca. Passando nell’andare a Milano cercherollo e parlerògli di voi. Credete pure ch’egli è fatto per innamorarsi di voi.8 Arici è perfetto egoista, e sprezzatore:9 il suo


1 Cfr. lettera precedente, poscritto. 2 Cfr. lett. 161, p. 234, ultimo paragrafo o nota 4. 3 È al num. 158. 4 Num. 174. 5 È al num. 175. 8 Cfr. lett. 179, p. 255, paragrafo 3°. 7 Si riferisce al giudizio <li G. sul Niccolini nella lett. 175, p. 250, fino del paragrafo 1°. Eppure G. doveva molto più tardi, conosciuto ch’ebbe il Niccolini e divenutogli amico, far del tragico toscano ben altra stima. 8 Cosi fu infatti; e G. corrispose all’amicizia del bravo Montani, tanto sospetta e malveduta dal padre. 9 Questo giudizio del piacentino sull’Ariei uomo, cosi diverso dalle precedenti lodi incondizionate, fu, a quanto pare, determinato da un fatto di poca importanza, male ed esageratamente interpretato e valutato dall’ombroso Giordani per le suggestioni della sua torbida natura; e cioè che.