Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/338

Da Wikisource.

ANNO 1819 • LETTERE 218-221 303 maggior quantità della somma da ritrarsene, che è cosa, coni’ Ella vede, di pochissimo momento. Non avendo riscontro neppure a quest’ultima, non so s’Ella abbia giudicato che non meritasse risposta, come può aver fatto ragionevolmente, non essendovi cosa che la esigesse; ovvero se la posta se la sia divorata al suo solito. Nel dubbio, ho preso il partito di scriverle questa assicurata, per certificarmi ch’Ella sia prevenuta di quanto ebbi a significarle, ed abbia nuove proteste della perfetta stima con cui mi dichiaro suo devotissimo obbligatissimo servitore ed amico. 220. A Giuseppe Montani. - Varese.1 Recanati 20 Agosto 1819. Stimatissimo Signor Professore. In somma, benché V. S. non ostante il mio poco merito, non ¡sdegni il commercio delle mie lettere, le poste fanno quello che non hanno potuto faro la mia piccolezza, non lasciando che nessuna mia le possa arrivare alle mani. Io risposi fino dai 21 di maggio 2 alla sua leggiadrissima dei 5 dello stesso, e non vedendo mai replica, pensai che la mia lettera fosse smarrita, come poi m’ha certificato il nostro Giordani. Poco mi dorrebbe delle mie, se la perdita loro non mi privasse delle sue: per la qual cosa la forza del desiderio m’impedisce ch’io mi disperi, e mi conduce a tentare un’altra volta queste maledetto poste, se per disgrazia venisse fatto a qualche mio foglio di penetrare sino costà. Verrò alla meglio riandando le cose ch’io le scriveva nella sopradetta mia ec. 221. A Pietro Giordani. - Milano.3 Recanati 20 Agosto 1819. Poco sento ora i miei travagli, poiché intendo che i tuoi sono alquanto scemati. Vedi pili che puoi di darmi sempre nuove migliori. Puoi pensare che i sei canti dell’Arici né gli ho io, né si trovano qui, dove non si sa neppure chi sia questo Arici; né quando si trovassero, io ne potrei far niente, essendo inetto a ogni lettura. Lo stesso dico dell’opera del Monti, e non solo del terzo volume, ma di tutti i passati de’ quali nessun Recanatese ha veduto il fron- Da una copia di G. Piergili, di su l’autografo donato al prof. G. Mestica. 2 Con la lott. 200, che G. qui in lino riassume di sulla minuta conservata. 3 Dalla copia di Paolina, in casa Leopardi. Rispondo a 217.