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Pagina:Leopardi - La virtù indiana, manoscritto, 1811.djvu/30

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Vedrà fra poco il non bramato frutto;

Tutto è compito omai l’amico stuolo
215Solo un mio cenno attende, e cinte or ora
Queste mura saran d’armi, e d’armati
Regnar vedrai su questo suolo alfine
La patria libertà nulla s’oppone
Mio fido ai voti miei.
Osnam.   Ma come, o amico,
220Giunger del rege a fronte? in sulle soglie
Del presidio regal come ingannare
L’armi potrem, la vigil cura?
Nizam.  Invano
Veglia il nemico stuolo, all’urto orrendo
Di mille flutti, e mille all’acque in mezzo
225Come resister può debil naviglio?
Nò non temer, mio fido, al cenno mio
L’armi disponi, e il generoso ardire:
Quel dì rammenta, in cui ti vide il fiero
Tamas superbo di valor, di sdegno
230Acceso in volto de’ suoi fidi a fronte