Pagina:Leopardi - Operette morali, Milano 1827.djvu/129

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altra ’ cosa, stimo sia conveniente e dovuto non meno all'ufficio mio, che ali* amor grande che tu meriti e che io ti porto, renderti consapevole sì di varie difficoltà che si frappongono al conseguimento della gloria alla quale aspiri, e sì del frutto che ella è per produrti in caso che tu la conseguisca; secondo che fino a ora ho potuto conoscere colla esperienza o col discorso : acciocché, misurando teco medesimo, da una parte, quanta sia la importanza e il pregio del fine, e quanta la speranza delP ottenerlo; dall’altra, i danni, le fatiche e i disagi che porta seco il cercarlo (dei quali ti ragionerò distintamente in altra occasione); tu possa con piena notizia considerare e risolvere se ti sia più spediente di seguitarlo, o di volgerti ad altra via. / » / V • CAPITOLO SECONDO \ - 0 Potrei qui nel principio distendermi lungamente sopra le emulazioni, le invidie, lo censure acerbe, le calunnie, le parzialità, le pratiche e i maneggi occulti e palesi contro la tua riputazione, e gli altri infiniti ostacoli che la malignità degli uomini ti opporrà nel cammino che hai cominciato. I quali ostacoli, sempre malagevolissimi a superare, spesso insuperabili; &mno che più di uno scrittore, non solo in vita, ma eziandio dopo v la morte, è frodato al tutto dell* onore che se gli debbe. Perchè, vissuto senza fama per l’odio