Pagina:Leopardi - Operette morali, Milano 1827.djvu/205

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1^6 DETTI MEMORABILI ugnali, poco pu o naeuo. [o dico che verisimil- mente la tua dimanda non t? verrà conseguita per nessun modo; posto eziandio che il gratibcartene avesse dovuto obb garti grandemente ai gratifica- tore, e fargli anche più benevolo te, chef nemico quel terso. Ma dall’odio e dall’ira degl: uomu ài teme assai p*>ù, che dall* amore e dalli gràtf- tadine non si spera: e ragionevolmente : perchè in generale si vede, che quelle due prime passioni c erano più spesso, e nell'operare mostrano molto ina{ «ore* efficacia, che le contraile. La cagione è, che chi ai sforza di nuocere a quelli che egl i odia, e chi cerca vendetta, opera per .se; chi si studia di giovare a quelli che egli ama, e chi rinaer ta i benefizi ricevuti, opera per gli amici e i beue- fattori. Diceva che universalmente gli osrequ e i servigi che si fanno a^li altri con isperame e disegni di utilità propria, rade volte consegu scojo il loro fine ; perchè g i uomini, massimamente oggi, che ’^anno più scienza e più senno £he per V addietro, sono [jcìli a ricevere e diffidi, a lendere. Nondimeno, che di tali ossequi c serv *i, quelli che sono • prestati da alcuni giovani a vecchie ricche o potenti, ottengono il loro fine, non solo più spesse volte che gli altri, ma il più delle volte. ueste considerazioni nfr ascritte, che concernono principalmente i costumi moderni, m ricordo averle udite dalla sun bocca. Oggi non è cosa alcuna che faccia ?ergogna appresto a1 li uommi usali e spe- riinentat nel mondo, salvo che il vergognai»i?