Pagina:Leopardi - Operette morali, Milano 1827.djvu/236

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I / CANTICO' ■ DEL GALLO SILVESTRE

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% I • *• A ffekmano alcuni maestri e scrittori ebrei , elio tra il 4-ielo e la terra, o ^vogliamo oIre mezzo nell’uno e mezzo nell’altra, rive un certo gallo ■aleatico; il quale sta in sulla terra co piseli, e tocca colla cresta e col becco il cielo (47)* Questo gallo gigante, oltre a vai e particolarità oliò di lui si possono leggere negli autori predetti, ha uso di ragione; o certo*, come un pappagallo, ò stato ammaestrato, non so da chi, a proferir parole a guisa degli uomtni: perocché si è trovato in una cartapecora antica, scritto in lettera ebraica,’ e ir Tngua tra caldea, targumica, rabbinica, cabalistica e talmudica, un cantico intitolato, Scir detamegòl bara letzafra, cioè Cantico w attutino del gallo silvestre:- il quale, non lenza fatica grande, riè senza interrogare più d un rabbino, cabalista, teologo, giurisconsulto e filosofo ebreo, sono venuto a capo à intendere, e di ridurre in voi jar® come qui appresso si vede* Non ho potuto per uncora ritrarre se questo Cantico s ripeta dal gallo tempo in* tempo, o vero tutte lo matt ne ; o « aa8 c