Pagina:Leopardi - Paralipomeni della Batracomiomachia, Laterza, 1921.djvu/112

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102 i - versi

15
     Questi sul lido in rilevato loco
postosi, a’ topi suoi grida e schiamazza;
aduna i forti, e giura che fra poco
de le ranocchie estinguerà la razza.
E da ver lo faria; ma il padre Giove
a pietà delle misere si move.
16
     — Oimè! — dice agli dèi — qui non si ciancia:
Rubatocchi, il figliuol d’Insidiapane,
si dispon di mandare a spada e lancia
tutta quanta la specie de le rane;
e ’l potria veramente ancor che solo:
ma Palla e Marte spediremo a volo.
17
     — Or che pensiero è il tuo? — Marte rispose; —
con gente cosí fatta io non mi mesco.
Per me, padre, non fanno queste cose,
e s’anco vo’ provar, non ci riesco;
né la sorella mia, dal ciel discesa,
faria miglior effetto in quest’impresa.
18
     Tutti piuttosto discendiamo insieme.
Ma basteranno, io penso, i dardi tuoi.
I dardi tuoi che tutto il mondo teme,
ch’Encelado atterrâro e i mostri suoi,
scaglia de’ topi ne l’ardita schiera;
e a gambe la darà l’armata intera. —
19
     Disse; e Giove acconsente, e un dardo afferra
avventa prima il tuon, ch’assordi e scota
e trabalzi da’ cardini la terra;
indi lo strale orribilmente rota;
lo scaglia; e fu quel campo in un momento
pien di confusione e di spavento.