Pagina:Leopardi - Paralipomeni della Batracomiomachia, Laterza, 1921.djvu/137

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canto secondo 127

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     — Non equilibrio d’acqua, ma di terra —
rispose il granchio — è di pugnar cagione;
e il dritto della pace e della guerra,
che spiegherò per via d’un paragone.
11mondo inter con quanti egli rinserra
dèi pensar che somigli a un bilancione,
non con un guscio o due, ma con un branco,
rispondenti fra lor, piú grandi o manco.
33
     Ciaschedun guscio un animal raccetta,
che vuol dir della terra un potentato.
In questo un topo, in quello una civetta,
in quell’altro un ranocchio è collocato;
qui dentro un granchio, e quivi una cutretta,
l’uno animal con l’altro equilibrato,
in guisa tal che con diversi pesi
fanno equilibrio insiem tutti i paesi.
34
     Or quando un animal divien piú grosso
d’altrui roba o di sua che non soleva,
e un altro a caso, o pur da lui percosso
dimagra sí che in alto si solleva,
convien subito al primo essere addosso,
dico a colui che la sua parte aggreva,
e tagliandogli i piè, la coda o l’ali,
far le bilance ritornare uguali.
35
     Queste membra tagliate a quei son pórte
che dimagrando scemo era di peso,
o le si mangia un animal piú forte,
ch’a un altro ancor non sia buon contrappeso,
o che, mangiate, ne divien di sorte
che può star su due gusci a un tempo stesso,
e l’equilibrio mantenervi salvo
quinci col deretan, quindi con l’alvo.