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I.

SONETTI

in persona di ser pecora fiorentino beccaio

(1817)

SONETTO PRIMO

     Il Manzo a dimenarsi si sollazza,
cozza col muro e vi si dicervella,
con la coda si scopa e si flagella,
4scote le corna e mugge e soffia e razza,
     con l’unghia alza la polve e la sparnazza;
bassa ’l capo, rincula e s’arrovella,
stira la corda, stringe la mascella,
8e sbalza e salta e fin che può scorrazza.
     Dálle al muro: oh per certo e’ gli vuol male.
Ve’ come gli s’avventa. Animo! guata
11se non par ch’aggia a farne una focaccia.
     Oh gli è pur duro, Manzo, quel rivale.
Va, Coso, e ’l tasta d’una tentennata,
14e gli ’nfuna le zampe e glien’allaccia.
                    E s’oggi non gli schiaccia
il maglio quelle corna e quel capone,
17vo’ gir sul cataletto a pricissione.