Pagina:Leopardi - Puerili e abbozzi vari, Laterza, 1924.djvu/244

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238 II -VERSI FRAMMENTI E ABBOZZI che vengan da quel lato e udir mi penso a latrare i mastini. Abbi riguardo 25 a Tarmi che non dien luce né suono. GIRONE (dietro alle piante) Chi è? chi sei? che voce è questa? Alcuno è passato qui presso, o ch’ingannato io mi son forse in isvegliarmi: io deggio aver dormito. Oh tristo me! che feci? 30 che feci? (uscito fuori) Io tutto quanto inorridisco. Dunque fu vero infine? ed io peccai? misero me, fu ver? Ma come avvenne? come a tal mi condussi? Oh sventurato ch’io sono! oh fossi stato anzi quel punto 35 schiacciato e stritolato! ogni altro affanno è meno assai che ’1 nulla a petto a questo. Ma perché ’1 feci mai? per un diletto schifoso, eh’a pensarne io mi vergogno. Un dolor come questo? e mi pareva, 40 stoltissimo ch’io fui! che senza quello non avrei pace, quando or mi ritrovo in un’angoscia tal ch’io non provai la somigliante: e in mio poter fu posto ch’io la schivassi e ch’or ne fossi immune.