Pagina:Lettera al Giornale Calabria (Biagio Camagna).djvu/10

Da Wikisource.
10


Intendo uno Stato che non riduca i piccoli commercianti e i piccoli proprietarii nella miseria, lasciando indisturbati i monopolii capitalistici - che per ufficio di scambii commerciali, non scambii l’usura e la frode - e che, invece di soffocare le industrie nascenti e le iniziative private, le aiuti con tutte le agevolazioni - uno Stato integratore che applichi la tassa progressiva e ripartisca le terre demaniali, bonifichi e colonizzi l’interno, per alleviare le grida dei miseri e per evitare le lagrime delle vendite forzate - uno Stato infine, cosciente della potenza vera del paese, forte della sua missione e che a questa metta in armonia l’educazione nazionale e tutta la sua vita politica - uno Stato che alla superstizione opponga efficacemente la scienza, promuovendo il massimo sviluppo della coltura e della solidità del carattere - uno Stato in cui si veda un’equa ripartizione degli onori e delle fortune; un equilibrio delle forze sociali; una dignità operosa e rimuneratrice di tutti i lavoratori; tale insomma da esplica-