Pagina:Lettera del p.d. roberto gaeta al signor abate d. paolo frisi.djvu/6

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bitare e con ragione della verità dell’asserto dell’Autore, il quale vuole nel citato Problema xix, che supposte tre vite A, B, C di età limitate all’ordine che sono scritte, cioè A più giovane di B, e B di C, che, dico, la Probabilità della sopravvivenza secondo l’ordine di C, A, B sia eguale a quella dell’ordine C, B, A. Ognun ben vede, che quantunque C sia la più vecchia, e perciò più probabile che debba morire più presto, secondo l’ipotesi dell’Autore degli equabili decrementi della vita, pure nella supposizione che diasi l’accidente della di lei sopravvivenza alle altre due, rimarrà sempre più probabile che A sopravviva a B, essendo B più vecchia di A; onde non vero che la Probabilità della sopravvivenza delle vite secondo l’ordine C, A, B: sia uguale a quella dell’ordine C, B, A: e la vera soluzione di questo Problema in tutta la sua generalità e secondo il metodo istesso negli antecedenti Problemi usato dall’Autore vieppiù m’assicurò d’un errore nella sottrazione e mio e dell’Autore. Fatta dunque questa solenne ritrattazione a beneficio del Pubblico, che a voi ne deve esser grato, passo al motivo, che m’indusse ad un tal disinganno.

Voi dite che tutte le formole di Moivre nel Trattato in questione hanno per base e fondamento la progressione aritmetica; e di fatti potete facilmente esservi lasciato portare a ciò credere dall’esame da voi fatto delle soluzioni dei Problemi xviii. e xix., che suppongono gli equabili decrementi della vita, tanto più che il primo Problema posto quasi come


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