Pagina:Lettere (Andreini).djvu/123

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LETTERE

pensiero, parmi, che possiate riparar à questo modo, cioè. Discorrer trà voi stesso, e dire. La mia donna, o è giuditiosa, ò nò; s’è giuditiosa non farà mai torto per qual si sia cosa alla perfettione dell’amor mio, se non è giuditiosa, ella nol merita, ond’io disamandola, hò da curarmi poco del suo mancamento: ma io, che benissimo conosco la donna amata da voi, sò certo, ch’ella non commette fallo, e che questa vostra gelosia non è altro che un pauroso sospetto, che la vostra amata non sia commune con altro amante, allaqual cosa dovereste hoggimai dar intero, e perpetuo bando, poiche non potete esser geloso senza offender voi stesso, o lei, essendoche la gelosia non è altro che un presuppor mancamento in se, o nella cosa amata, in sè di merito, e ’n lei di fede. Conoscendo questo, vorrete dunque ostinatamente dar luogo à così falso, e strano sospetto? voi, che per così lunga esperienza pienamente conoscete la fede inviolabile della Signora N. potete farle così grave offesa? voi, che per nascimento, e per virtù propria siete tanto meritevole, ch’è impossibile, ch’altri v’agguagli, non che vi superi, potete dubitar di concession di favori, e che la donna vostra vi faccia torto? Se amore dee esser premiato con egual premio d’amore, chi sarà mai che meriti come voi? scacciate, scacciate dunque dall’animo questa quarta furia d’Averno, ma e’ mi par di sentirvi dire. Come poss’io far amando di non esser geloso, essendoche amore, e gelosia sono trà loro come il raggio, e la luce, il baleno, e ’l folgore, lo spirito, e la vita. Alche


risponden-