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D’ISABELLA ANDREINI. 62

con le bionde chiome legaste, e co’ begli occhi feriste. Quando ’l Sole arrivando alla suprema altezza del suo torto camino arderà col suo calore la Terra, discorrete tra voi medesima di quell’ardentissimo fuoco, che del continuo m’incende. Quando vedrete il Cielo coperto di nubi, favoritemi di pensare, che l’infelice mio cuore è coperto di negri e caliginosi pensieri di doglia. Quando sopravverrà la notte, habbiate in memoria, ch’io viverò in continue tenebre, sin’al vostro ritorno. Se tal volta vi starete godendo dello spirar dell’aura fatemi gratia di volger il pensiero à miei continui sospiri; e finalmente qualunque cosa sarà o veduta, o fatta da voi, potrà presentarvi innanzi à gli occhi, o ridurvi in memoria il lagrimoso mio stato, ilquale non è mai per mutarsi, fin tanto, ch’io non vi riveggia.


Scherzi amorosi, & honorati.


S

E ogn’uno per natura fugge la morte, com’esser può, ch’io contra l’istinto di natura segua continuamente voi, che la mia morte siete? e, se ogn’uno ama il suo simile, com’esser può, ch’io ami voi, che tutto siete contrario alle mie voglie? dunque, perche i’ sia essempio d’infelicità si confondono per me gli ordini di Natura? E si dice, che duo contrarij in uno medesimo suggetto star insieme non possono, e pure mal mio grado, sono sforzata à conoscere, anzi con mio danno a provare quest’impossibile. Non sono al parer mio


Q     2          cose