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D’ISABELLA ANDREINI. 72

Sò che vi parerà, ch’i’ habbia detto molto; ma credetemi, c’ho detto poco in questa materia, come dall’esperienza, vera maestra del viver del Mondo, sarete appieno informato. Vi bacio le mani, e prego Iddio, che vi levi da così fatto pensiero.


Pensieri Amorosi.


E

GLI è pur vero, ch’io son nata al Mondo, per non saper giamai, ciò, che sia felicità, e per esser sempre infelice. Mentre io vissi nell’ardente fuoco dell’amor vostro, patij, (e voi ne godeste) tutte quelle passioni maggiori, che possono tormentar un cuor amante; & hora, che bontà del Cielo, e bontà della vostra barbara fierezza (che non voglio dir colpa) son fatta libera, sento nondimeno grave passione, solamente, nel ricordarmi la passata mia vita: e tutto ch’io cerchi di perder la memoria dell’amore, che gran tempo, ingiustamente vi portai, e tutto ch’io giuri di non voler pensarci, pur è forza, che mal mio grado, ci pensi, e questo pensiero, continuamente m’afflige; ma converrà voglia, o non voglia, che ’l mio pensiero, si risolva un giorno di pensar ad altro. Ah che, se questo mio nemico pensiero, vorrà, ch’io pensi à quell’amore, ch’io v’hò portato, come potrò far di meno, sfortunata, ch’io sono, di non pensarci? La Morte sola può vietar al pensiero, che non pensi à quello, ch’egli vuol pensare; infelice mia sorte, poi-


che