Pagina:Lettere (Andreini).djvu/197

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LETTERE

cuore, per l’amicitia, ch’è trà noi, e per la riputation vostra à partirvi quanto prima di Venetia, accioche da voi si parta così sconcio desiderio. L’error si dee corregger quando si può, e non v’ha dubbio, che si può quando si vuole; nè vi paia impossibile il partirvi da questa vostra Lamia, e ’l disamarla, che quando à ciò far vi risolviate, vi sarà facilissimo, nascendo Amore dalla nostra libera volontà, senza ’l cui consenso, quasi corpo senz’anima egli viver non può. Il non vedere, il non conversar con la cosa amata, e l’allontanarsi da lei è perfetto rimedio per liberarsene. Partitevi dunque, e venite dove siete tanto desiderato, & amato, con che fine mi vi raccomando in gratia, e prego Iddio, che vi dia tanto di conoscimento, e di ragione, che non vi siano discari i miei fedeli consigli.


Preghiere affettuose.


S

Icome la nebbia delle cose mortali (ò bellissima Donna) offusca gli occhi della mente, siche non possono contemplar le bellezze del Cielo, così la nebbia delle mie gravi, e mortali passioni m’ingombra l’animo, e la mente in modo, che non posso come i’ vorrei discerner l’una, e l’altra vostra bellezza. Piacciavi dunque Signora mia, sicome cagionate quest’importuna nebbia con la vostra crudeltà, così discacciarla con la pietà, accioche i’ possa lodarvi per la più bella, e per la più cortese


donna,