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Pagina:Lettere - Santa Caterina, 1922.djvu/118

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lettere di santa caterina 1109

scrivo a voi nel prezioso sangue suo: con desiderio di vedervi perseverare nel santo desiderio acciò che mai non volliate il capo addietro: perciocchè non ricevereste il frutto, e trapassereste la parola del nostro Salvatore, che dice che noi non volliamo il capo addietro a mirare l’arato. Adunque state perseveranti; e ragguardate non a quello che è fatto, ma a quello che avete a fare. E che abbiamo a fare? A rivollere continuamente l’affetto nostro verso Dio, spregiando il mondo con tutte le sue delizie, e amando la virtù; portando con vera pazienzia ciò che la divina Bontà permette a noi: considerando, che ciò che dà, dà per nostro bene, acciò che siamo santificati in lui. E nel sangue troveremo che gli è così la verità. Onde di questo glorioso sangue, che ci manifesta tanto dolce verità, ce ne dobbiamo empire la memoria, acciò che non stiamo mai senza il suo ricordamento. E così voglio che facciate voi, carissime figliuole; però che in questo mondo persevererete infino alla morte, e nell’ultimo della vita vostra riceverete la eterna visione di Dio. Non dico più qui.

Io ti riprendo, carissima figliuola mia dolce,però che tu non hai tenuto a mente quello ch’io ti dissi, cioè di non rispondere a persona che di me ti dicesse neuna cosa che ti paresse meno che buona. Onde io non voglio che tu faccia più così; ma voglio che l’una e l’altra di voi risponda in questo modo a chi vi narrasse e’ difetti miei: che non ne narrano tanti quanti molti più ne1 potrebbono narrare. Dite a loro, che si muovano a compassione dentro nei cuori loro dinanzi a Dio, come

  1. Il molto con particelle intensitive. Dante: < Era più molto >