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Pagina:Lettere - Santa Caterina, 1922.djvu/49

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42 lettere di santa caterina

cercando lo sposo suo, e abbracciandosi con esso in sul legno della santissima croce. Ine si bagna di lagrime e di sudori, ed inebriasi del sangue del consumato ed innamorato Agnello: pascesi de’ sospiri, i quali gitta per dolci e affocati desiderii. Or questa è vera e reale sposa e che realmente seguita lo sposo suo. E come Cristo benedetto (come detto è) non lassa per veruna pena d’adoperare la salute nostra; così la sposa non lassa né debbe lassare per veruna pena ne fadiga, né per fame né per sete, né per alcuna necessità, che non adoperi continuamente l'onore di Dio. Anco, risponda alla tenerezza propria del corpo suo, e dolcemente dica: «Confortati, anima mia, che ciò che ti manca quaggiù, t’avanza a vita eterna». E non lassi la buona operazione con santi desiderii, né per tentazione del dimonio, né per fragilità della carne, né per li perversi consiglieri del dimonio, 1 che sono peggio che Giudei, che dicono spesse volte «discendi dalla croce della penitenzia e della vita ordinata». E non debbe lassare il servire al prossimo suo, né di cercare la salute sua, per ingratitudine né per ignoranzia, che non cognoscesse il servizio. Non debbe lassare; perocché, se lassasse, parrebbe che cercasse d’essere retribuito da loro, e non da Dio: la quale cosa non si debbe fare, ma prima eleggere la morte. Con pazienzia portate, carissime figliuole, i difetti l'una dell’altra portando con pazienzia e sopportando con amore i difetti l’una dell’altra. 2 E così sarete legate ed unite nel legame della carità,

  1. Forse da leggere del mondo; se pur non intende che i consiglieri del Demonio (nominato già) siano gli uomini profani di cuore.
  2. Avrebbe a esser ripetuto per isbaglio; almeno i difetti l'una dell’altra.