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Pagina:Lettere - Santa Caterina, 1922.djvu/60

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lettere di santa caterina 53

egli è fedele e potente a darti quello che domandi; ed è somma sapienzia, che sa; ed è somma clemenzia, che ti vuole dare più. che non sai addimandare. Or con questo verrai a perfettissima pazienzia in ogni luogo, in ogni tempo e stato che tu se’ e sarai; e nella infermità e nella sanità, con battaglie e senza battaglie. La quali battaglie non vorrei, però, che tu credessi che faccino l’anima immonda, se non in quanto la volontà le ricevesse 1 per dilettazione, di qualunque battaglia si fusse. E però l’anima che sente la volontà averne dispiacimento, e non piacere, si debbe confortare, e non venire a veruna confusione o tedio di mente; ma debbe vedere che Dio gli ’l permette per farla venire ad umilità, e per conservarla e crescerla in essa. Così voglio che facci tu. Godi, figliuola, che Dio per sua misericordia, ti fa degna di portare 2 per lui; e reputatene indegna: e facendo così, ti conformerai in ogni cosa con la volontà del tuo dolce sposo. Compirassi a questo modo in te la volontà di Dio e il desiderio dell’anima mia, il quale dissi che era di vederti con vera e santa pazienzia. E così ti prego e voglio che sia, in ciò che piace al tuo dolcissimo sposo di concederti per lo poco tempo. 3 Non dico più. Permane nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesù dolce, Gesù amore.



  1. Il compiacimento nel male fa che l’anima accolga in sé il nemico, la cui battaglia, altrimenti, strepita fuor delle porte.
  2. Assoluto, com’ oggidì sopportare. Così gli Apostoli esultavano dell’essere stimati degni di patire, per il nome di Gesù, contumelie.
  3. Che l’uomo vive quaggiù. O forse qualcosa manca.