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Pagina:Lettere - Santa Caterina, 1922.djvu/84

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lettere di santa caterina 75

dell’inferno. Che dunque diremo? Diremo che ogni male esce dalla disubedienzia; perocché è privata della carità e della virtù dell’umilità, le quali sono due ale che ci fanno volare a vita eterna: ed è privata della pazienzia, che è il midollo della carità, per la quale carità l’anima viene ad obedienzia.

Onde, considerando me, che per altra via non potiamo fuggire tanti mali e venire a tanto bene quanto 1 ci dà la virtù dell’obedienzia; dissi ch’io desideravo di vedervi fondati in vera e santa pazienzia: perocché obedienzia non si può avere senza pazienzia, e la pazienzia procede dalla carità; perocché per amore è fatto paziente e obediente, unto 2 di vera e perfetta umilità. Orsù, figliuoli miei, poiché sete intrati nella navicella della santa Religione, correte col vento prospero della vera obedienzia infino alla morte, acciocché senza pericolo giungiate al termine vostro di vita eterna. Bagnatevi nel sangue di Cristo crocifisso. Altro non vi dico. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesù dolce. Gesù amore.

Raccomandateci strettamente al priore, e a tutti cotesti fitgliuoli. E voi siate specchio dell’obedienzia. Gesù dolce, Gesù amore.

  1. La stampa, e quanto.
  2. Altrove: olio dell’umiltà.