Pagina:Lettere e testimonianze dei ferrovieri caduti per la patria, 1921.djvu/45

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il suo regolare andamento, la posta spero abbia fatto lo stesso, i pericoli ed i disagi sono molto diminuiti dal primo giorno che sono venuto in questo luogo, quindi coraggio e speranza. Io ormai sono così rassegnato, pronto a tutto, che vo pian piano riacquistando la mia tranquillità. Però perchè sempre ho fiducia nell’avvenire. Mi sembra che le cose non debbano andare a finire troppo ornale. Ne ho il sicuro presentimento. Ora noi abbiamo una ottima linea di resistenza e il nemico, mi pare che senza l’appoggio dei formidabili suoi forti, valga proprio un fico secco. Dopo la visita di giorni or sono di Sua Maestà e di Cadorna, e dopo alcuni loro provvedimenti capitali la situazione è cambiata. Sono giunti rinforzi che non c’è da temere. Io l’ho vista brutta i primi giorni. Ora siamo tanti e l’unione fa la forza». Aveva visto felicemente i segni della riscossa italiana. Ma il giorno del premio lo trovò nella schiera dei sacrificati. Scrive il suo Comandante: «Egli cadde a pochi passi da me ed io accorsi subito, ma la morte fu istantanea. Non solfrì nulla, assolutamente, perchè la morte fu fulminea. Fra le reliquie vi era una bustina chiusa con la scritta: La tua mamma adorata. Vi è il fazzoletto tricolore col medaglione della sua fidanzata Il povero Baldo non pensava che a loro e alla sua fidanzata, ma seppe morire gloriosamente Il dispiacere di noi tutti fu intenso, conoscendo la bontà, la generosità sua. Fu una vera perdita per il Battaglione».